Amo la borsa perchè è una scuola di vita. Per fare i soldi coi mercati, bisogna prima fare pace con se stessi, imparare a conoscersi e "curare" i propri difetti di uomo/donna.
Tipico esempio è la sindrome da treno perso: vedere i prezzi che salgono a razzo, non voler dire a se stessi che è troppo tardi e che quel rialzo è andato, entrare troppo tardi, pur sapendo che è la cosa sbagliata da fare, e vedere il mercato rivoltartisi contro e crollare.
Bisogna, altro esempio, comprare quando tutti vendono in preda alla paura. Ma la nostra natura, ci impone di scappare di fronte al pericolo.
Bisogna, altro esempio, comprare quando tutti vendono in preda alla paura. Ma la nostra natura, ci impone di scappare di fronte al pericolo.
Capite l'importanza? Per vincere in borsa devi andare contro la tua natura, non prenderti più in giro ed essere certo di operare con cognizione di causa! I guadagni, quando arrivano, sono un effetto collaterale. La cosa più importante è che tu sarai diventato una persona migliore, e conoscerai molto bene te stesso.
Con la stessa intensità odio la politica. Come il marketing, è una serie infinita di chiacchiere al solo scopo di imbonire la maggior parte della gente per farle accettare una situazione che nella stragrande maggioranza dei casi le porterà degli svantaggi. Raramente ho visto fatti seguire alle chiacchiere della politica, oppure ho visto leggi demenziali essere approvate e spiegate con bugie e facce che, incredibilmente, riuscivano anche a rimanere serie.
Devo dire però, che nell'ultimo anno ho visto il primo partito "borsistico" in parlamento, il M5S. Nel bene e nel male, stanno facendo quello che avevano in programma, e tengono una linea non diplomatica, l'unica possibile con personaggi e partiti che hanno dimostrato, negli ultimi vent'anni, di essere totalmente inaffidabili. Insomma, un comportamento che, attraverso i fatti e non la fuffa, vuole dimostrare dell'impegno e della buona fede. Finora è stato così, speriamo continui.
L'alternativa rimane una via non percorribile (a meno che non vogliamo farci prendere per il culo altri 20 anni). Non scendere a patti con chi sai che, al 99%, ti fotterà, non significa essere chiusi, ma essere coerenti e guardare in faccia la realtà. Tutte cose comuni con la borsa. Il discorso di Grillo in questo post, è assolutamente (per me) attuale e in 15 minuti canalizza tutti i problemi reali che la civiltà occidentale si trova ad affrontare e sembra non in grado di risolvere.
Avevo già scritto in passato un post sul lavoro dicendo più o meno le stesse cose: il lavoro come lo intendiamo non c'è più, va reinventato, e secondo la mia modesta opinione, va anche abolita questa usanza schiavista di lavorare la maggior parte del giorno, visto che la tecnologia attuale permetterebbe di avere un reddito dignitoso con 2/3 ore di lavoro giornaliero. La morte del lavoro è stata decretata dal capitalismo stesso, che alla ricerca di profitti sempre più alti, taglia la spesa maggiore, il personale. Tanto la tecnologia per farlo c'è, giusto?
Se gli Italiani capissero pienamente il messaggio di questo discorso, l'Italia cambierebbe in un giorno. E non importa chi li fa questi discorsi, ma solo che qualcuno finalmente li abbia fatti.
Quello che invece vogliono farci credere, è che dobbiamo lavorare di più, crescere di più, in una situazone in cui questo non è possibile. Se mettiamo dei numeri dietro alle chiacchiere, ci rendiamo conto che le risorse della Terra stanno finendo, le economie non possono crescere ai ritmi di un tempo e la popolazione aumenta. Come può un nuovo abitante di questo pianeta sperare di trovare un'occupazione come un tempo?
Da qui il titolo di questo post. E' inutile raccontarsela, la pacchia, numeri e logica alla mano, è finita. Non possiamo più crescere consumando risorse come un tempo. Dobbiamo mettere in sicurezza beni primari e ambiente, e poi vedere che altro si può fare. Ad esempio creare PIL attraverso servizi che migliorino la qualità della vita senza consumare troppe risorse. Insomma dobbiamo guardarci allo specchio, affrontare la realtà, e dirci che stiamo sbagliando a proseguire lungo un vicolo cieco.
E non è complicato da capire, è semplice, basta non prendersi in giro.
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