venerdì 28 novembre 2014

La saggezza della folla

Il post di oggi sarà davvero fuori dall'ordinario, ma darà a chiunque lo leggerà delle conoscenze molto importanti.

Forse riconoscerete di cosa andrò a parlare se lavorate in marketing e comunicazione, scienze dei consumatori o campi simili. Ma sono abbastanza sicuro che molti di voi ignorano questa storia.

Inizia tutto nel 1906, ad una fiera di animali domestici in Inghilterra, una di quelle per gli allevatori, dove si vendono capre, vacche, buoi, polli, maiali, etc.

La tipica fiera che attira anche i contadini o semplici curiosi dalle città nei dintorni.

 A questa fiera si reca uno scienziato ottantenne, esperto di statistica e ossessionato dalla misurazione delle qualità fisiche e mentali degli individui e dal modo con cui essi venivano "allevati".

Egli era convinto infatti che solo alcuni individui, i più preparati e con certe caratteristiche, potevano essere scelti per guidare la società, mantenendola forte e prospera.

Rimaneva infatti ogni volta disgustato dalla "plebaglia" che vedeva in giro, che non ne sapeva niente di come va il mondo, che era artefice del loro misero destino perchè rimaneva emarginata nella propria ignoranza, preferendo al sapere frivoli divertimenti.

"la stupidità e la capacità di compiere scelte sbagliate da parte della maggior parte degli uomini e donne è così grande da essere difficile da credere." Così scriveva.

Era quindi convinto (e su questo punto ero fermamente d'accordo anche io) che le decisioni prese dalle masse fossero sempre sbagliate. E di molto.

Passeggiando tra gli stands, notò che c'era in corso un gioco a premi. Esso consisteva nell'indovinare il peso totale di un bue, dopo essere stato ucciso, pulito e fatto in quarti. Si comprava un biglietto, si scriveva nome, indirizzo e peso della carne, e chi si avvicinava di più al peso reale vinceva il premio. Facile.

I partecipanti al gioco erano circa 800, alcuni esperti del settore come macellai e allevatori, molti altri semplici curiosi. Per dimostrare alcune delle sue teorie, lo scienziato decise di raccogliere alla fine del gioco tutti i biglietti. Calcolando la media di tutti i valori, avrebbe dimostrato che un gruppo composto da molte persone non esperte nel settore zootecnico, avrebbe dato un risultato molto lontano dalla realtà.

Immaginatevi il suo stupore quando la media risultò essere 1197 libre, ed il peso della carne 1198...


Perchè le masse ch'azzeccano allora?
Apriamo una piccola parentesi: in borsa vincono in pochi e perdono in tanti. Lì c'è la prova empirica che le masse sbagliano mentre gli esperti o le persone preparate hanno ragione. 

Altro esempio: i più grandi dittatori della storia sono stati votati con percentuali altissime dai loro concittadini, quindi la folla anche in quel caso ha sbagliato. Di esempi ce ne sono innumerevoli, non ultimo il 40% di voti preso alle Europee dal PD, partito che ha messo su con Renzi uno dei peggiori governi degli ultimi 30 anni (fatti alla mano, finora), e che tempo fa ci ha condotta alla gogna dell'euro con Prodi (lo ha detto lui mica io).

Questo racconto invece porta prove totalmente opposte. Chi ha ragione? Provate ad immaginare quando ho letto questo libro come mi sono sentito: una delle immutabili certezze che avevo si stava sgretolando sotto i miei occhi.

E mica bastava l'esempio della fiera. Che ne dite dell'esempio in cui, per trovare un sottomarino scomparso, un ufficiale della marina statunitense penso bene di creare una task force con persone di varia preparazione professionale, invece che di soli esperti di sottomarini? Egli simulò una serie di scenari possibili sulla scomparsa del sottomarino e chiese ad ogni membro del gruppo quanto probabile riteneva fosse ogni scenario. Mettendo insieme le probabilità con la statistica Bayesiana, il punto stimato dove si trovava il sottomarino si rivelo sbagliato di soli 200 metri.

Insomma, sembra che nelle giuste condizioni gruppi di persone possono dare risultati molto migliori di quelli di un esperto.

Allora ho cominciato a pensarci su, ed ho trovato quello che credo sia il singolo elemento assolutamente necessario per far diventare la scelta di un folto numero di persone giusta o sbagliata. Avrei dovuto capirlo subito dopo l'immane quantità di tempo che ho passato in laboratorio a mettere in piedi disegni sperimentali.

L'indipendenza della scelta. Tutto qui. Con essa tutto quadra.

Nel disegnare un test di laboratorio, se le unità sperimentali e le variabili non sono indipendenti, si compromette tutto l'esperimento scientifico.

Nelle elezioni, in cui la famosa "maggioranza" prende quasi sempre cantonate da far paura, i giudizi non sono mai indipendenti. Spesso si vota a "destra" o a "sinistra" solo perchè amici e famiglia fanno così. Dove il giudizio è pilotato il risultato è figlio di una decisione univoca, in questo caso quella dei media, che più influenzano gli elettori.

Stessa cosa della borsa. Tutti gli operatori a muoversi ed a puntare quando esce una notizia, oppure a seguire i consigli di qualcun altro. Chi conosce i mercati invece, non si fa influenzare e guarda solo i numeri ed i fatti.

Ma il comportamento della borsa ci dice molto di più sul fenomeno della saggezza della folla. La realtà è che nel lungo termine l'indice di un mercato oscilla SEMPRE intorno al suo valore equo. Quindi la media degli operatori, tutti i partecipanti al gioco, è incredibilmente precisa. Ciò che manca è il timing, il giusto momento per comprare e/o vendere. Quest'ultimo viene influenzato dai media attraverso notizie che modificano il sentiment., e che quindi mandano sempre fuori tempo gli operatori inesperti.

Spero che stiate capendo l'incredibile importanza e le conseguenze che questo fenomeno ha per chi investe i propri soldi. Ad esempio, se noi chiedessimo ad un folto gruppo di persone un giudizio indipendente su cosa farà la borsa domani, il risultato medio sarebbe quasi sempre giusto. Nella realtà, trovare un vasto gruppo di persone non influenzate dall'ambiente esterno è pressochè impossibile.

C'è una compagnia di marketing che utilizza tutt'ora questo metodo. Una delle loro metodologie prevede, invece di somministrare questionari ad un campione di consumatori ben preciso (ad esempio runners se si vogliono testare delle nuove scarpe da corsa), di prendere un campione di persone qualsiasi, ma molto più grande del normale. Ed i loro risultati sono sorprendenti - spesso il prodotto vincente nelle ricerche di mercato dà ottimi risultati anche nelle vendite.

Quando mettete su un gruppo di lavoro, il fatto che i suoi membri ragionino ognuno per conto proprio fà la differenza tra un successo o un fiasco.


Conclusioni
C'è ancora una domanda a cui rispondere.

Come fà questo sistema a funzionare?

Parliamoci chiaro, questo fenomeno non si sposa assolutamente con il nostro concetto di studiare anni ed anni una materia per diventare esperti su di essa. E questa è la base del nostro sistema scolastico.

Come fà la scienza a spiegare che un gruppo di persone conosce la risposta a problemi complessi senza sapere niente dell'argomento in questione?

Io ho una teoria, non me ne vengono in mente altre, ma è sicuramente più filosofica che scientifica.

Chi è che conosce tutte le risposte del mondo?

Dio

E se un gruppo di persone ben omogeneo con la media dei propri giudizi individuali si avvicina alla risposta giusta che significa?

Che noi "siamo" Dio. Non quello che conosciamo attraverso le religioni, ma quello vero, il Tutto.

Siamo quindi, ognuno di noi, una singola emanazione del Tutto, dell'Universo, come professano moltissime filosofie, soprattutto orientali. Andiamo e torniamo ad esso, in cicli di vite infiniti.

La matematica è il Suo linguaggio, la statistica il modo con cui ci avviciniamo alla Sua comprensione.

Quando manca il gruppo e siamo soli, non ci resta altro che la nostra preparazione per risolvere, come meglio possiamo, un problema. Il sapere dunque non ci migliora solo perchè aumenta la nostra conoscenza individuale, ma anche perchè ci permette di essere più sicuri del nostro giudizio, rendendolo indipendente.

Capito che figata? E voi, che opinione avete?

Ci sarebbe molto di più da dire. Per chi volesse approfondire, il nome del libro è "The wisdom of the Crowds" di James Surowiecki. Purtroppo credo sia solo in Inglese.


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 “Nella realtà più profonda, al di là di tempo e spazio, potremmo tutti essere membri di un unico corpo”
James Jeans, fisico e matematico. 

“Un essere umano è parte dell’intero che chiamiamo Universo, una parte limitata nel tempo e nello spazio. Ha esperienza di sé, dei suoi pensieri e sentimenti, come fosse separato dal resto, una sorta di illusione ottica della sua coscienza. Questa illusione è per noi come una prigione, che ci limita ai nostri desideri personali e all’affetto per poche persone che ci sono vicine. Il nostro compito deve essere liberarci da questa prigione, ampliando al nostra cerchia di compassione per includere ogni creatura vivente e l'intera natura nella sua bellezza”
Albert Einstein, fisico e scienziato

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