giovedì 17 novembre 2016

Donald Trump è un guerrafondaio?

Alla fine è successo. Ha vinto il "miliardario di lingua svelta e di dubbia moralità pubblica, refrattario nel pagare le tasse, bugiardo, xenofobo e razzista" come lo descrive l'espresso. Ma anche il "sessista" secondo un'altra buona parte della stampa internazionale, ed ovviamente "guerrafondaio". 

Qualcuno si è spinto a definirlo il Silvio Berlusconi degli Stati Uniti, per via del fatto che anche lui, grazie ad i suoi affari, è spesso passato per le aule dei tribunali americani, soprattutto per cause civili.


Abbiamo visto tutti con quanta foga i media internazionali si sono scagliati contro di lui, dimenticando come spesso accade che cosa sia la democrazia, o meglio pensando che la democrazia si identifichi con quello che pensano loro.

E loro erano tutti compatti, come al solito, a difendere lo status quo, insieme alle sinistre di tutto il mondo che ormai hanno sorpassato a destra le destre. Una volta essere di sinistra voleva dire essere progressista, perseguire il cambiamento volto al miglioramento. La destra invece rappresentava la staticità - non a caso si chiamano, ancora oggi, conservatori. Oggi invece le sinistre si schierano a favore di ciò che già esiste, difendendolo ad ogni costo, anche se palesemente sta fallendo (vedi euro ed europa ad esempio).

Ed invece gli americani hanno votato Donald Trump. Mentre i giornalisti di tutto il mondo si concentravano sul gettargli il fango addosso infatti, si dimenticavano di inserire tra gli intervistati dei loro sondaggi tutte quelle persone che versano in pessime condizioni economiche (o che hanno visto queste ultime peggiorare dalla crisi dei subprime) e che sfortunatamente per loro votano, e che sfortunatamente per i democratici cominciano a non credere più ai racconti favolistici del mainstream.

Ora si corre ai ripari, e già Trump è diventato meno cattivo. Per i giornalisti sarà facile, ormai il cambio di padrone è materia d'esame per segnarsi all'ordine sembrerebbe. Più difficile per altri: come farà ad esempio a cambiare rotta il nostro presidente del consiglio, dopo aver osannato Obama e la Clinton durante la campagna elettorale, quello non lo so proprio.

Ma parlando di soldi ed investimenti, materia di questo blog, come si sono comportati i mass media?

Hanno paventato scenari apocalittici se avesse vinto Trump, dollaro in svalutazione, e poi le solite piaghe d'Egitto, che fanno sempre molto audience.

E che è successo? Il contrario. Badate bene, anche su questo blog ho suggerito di stare fuori perché tutti si aspettavano un crollo borsistico stile BREXIT, ma poi guardando i numeri bisogna ammettere che finora nulla è successo. Sul dollaro poi, siamo rimasti long, perché i fondamentali quello indicano (e finora abbiamo ragione). Se Trump svaluterà il dollaro, il cambio di rotta inizierà tra qualche mese probabilmente.

E fin qui tutto regolare. I giornali dicono una cosa, e puntualmente ne succede un'altra!


Il comportamento di Donald Trump
Ma come ci comportiamo con le accuse fatte a Donald Trump? Per il "bugiardo", lo "xenofobo e razzista", il "sessista" o il "guerrafondaio"? Sarà vero?

Nessuno lo sa in realtà, perché nell'etere viaggiano tante parole, ma pochi fatti. Qualche accusa è finita anche in tribunale, ma si è sempre risolta in realtà con un nulla di fatto.

Potremmo quantomeno però fare una stima della "guerrafonderia" del simpatico biondo. Come il mainstream accusa Trump di essere un guerrafondaio amante delle armi, assume anche il fatto che Obama sia stato un uomo di pace e visto che la Clinton doveva continuare l'opera lo sarebbe stata anche lei.

Vediamo che è successo alle compagnie che riforniscono di armi l'esercito degli stati uniti durante i due mandati presidenziali di Obama. Qui una lista delle prime venticinque società (grazie Sandro).

Partiamo dalla più piccola (in termini di fatturato).


Niente male! Ha triplicato il valore in borsa in otto anni.

Vediamone una a metà classifica, la Honeywell.


Stessa cosa

E la prima della lista, la Lockheed Martin...


...che per chi non lo sapesse, è anche quella che ci ha rifilato quei bidoni degli F-35. Qui un esaustivo filmato per capire cosa voglio dire.

Anche qui però, marca benissimo!

Io non ho voglia di guardarmeli tutti e 25 - tanto mi sembra che l'antifona sia chiara, a parte la General Electric e tutte quelle società dove il settore bellico è una parte minoritaria del business, abbiamo assistito a crescite notevoli (anche al netto della bolla che avvolge Il Dow Jones).

Ad averlo saputo, avrei comprato le azioni di queste società, ma mi avevano detto che Obama era pacifista!

Ma, direte voi, "la guerra al terrorismo va combattuta. Vedrai che chi vende armi nel mercato domestico degli Stati Uniti sarà quasi fallito!"

E infatti Smith & Wesson se la passava male durante e subito dopo la crisi, ma poi per fortuna sono arrivati i democratici a farla riprendere.


Sturm Ruger invece passeggiava in sordina, finché "Yes we can!", la "sorte" non ha girato.




Conclusioni
Per chi non avesse ancora capito, lo spiego di nuovo.

Io non so se Donald Trump sia un guerrafondaio. Sicuramente possiamo stabilire guardando le performance del suo predecessore, che è un pacifista certificato col Nobel, che fino ad un aumento di circa il 37.5% annuo dai valori odierni (300% / 8 anni, capitale non reinvestito quindi interesse non cumulativo) delle azioni di una società che fa armi, anche lui lo sarà.

Se poi pensate che la faccenda puzza e che una società che triplica la sua capitalizzazione ha trovato come minimo un ambiente favorevole alla sua crescita, allora la pensate come me: come al solito i media raccontano una storia, i soldi un'altra.

Ora, voi a chi volete credere, alle chiacchiere o alla matematica? Perché vedete, se più persone credessero ai numeri invece che alle chiacchiere, non avremmo avuto Obama, non avremmo rischiato di avere la Clinton, e non avremmo oggi Donald Trump, il "guerrafondaio".

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