Avrete sentito in molti che uno dei più pressanti problemi per il futuro della nostra razza riguarda la disponibilità di acqua potabile, il cosiddetto "oro blu".
Recentemente la notizia che una città come Roma, famosa sin dal tempo dei Romani per la sua disponibilità d'acqua e le fontane pubbliche, potrebbe andare incontro ad una razionalizzazione dell'acqua, ha destato molto stupore.
La metà dell'acqua che prendiamo da un fonte "blu" si perde in tubature rotte e fatiscenti. Un progetto pubblico che volesse rinnovare e rendere efficiente il sistema di tubature italiano darebbe lavoro vero a migliaia di persone e servirebbe ad uno scopo primario e fondamentale, altro che TAV, Mose e via discorrendo.
Ma sull'acqua ci sono anche le stesse associazioni che teoricamente lavorano per preservarla che come al solito dicono "mezze verità", lasciando il grande pubblico all'oscuro della reale situazione.
A marzo di quest'anno vennero distribuiti da Legambiente migliaia di braccialetti in plastica dal simpatico nome di Aqualoop. Il dispositivo va applicato come in figura dell'articolo, così ti aiuta a sprecare meno acqua, soprattutto quando ti lavi di denti.
L'abitudine di lasciare l'acqua scorrere quando ci laviamo i denti infatti, fa consumare mediamente 30 litri di acqua al giorno (3 lavaggi da 2 minuti), cioè ben 10800 litri d'acqua all'anno.
L'odioso braccialetto, pensato come un gioco per i bambini, come tutti i giochi sarà probabilmente finito in qualche scatola dopo pochi giorni, aumentando solo il numero di rifiuti di plastica da dover smaltire. In più avrà avuto un costo, sostenuto con generose donazioni. E poi sono almeno vent'anni che ce la menano con la storia dell'acqua sprecata lavandosi i denti, e noi mai ci siamo chiesti:
"ma questi 10800 litri, sono davvero tanti?"
Ogni goccia d'acqua sprecata è di troppo, ma ciò non significa che chiudere il rubinetto quando ci laviamo i denti sia il miglior modo per risparmiare acqua.
Legambiente si è dimenticata di dirci che per produrre un chilo di carne servono mediamente 8000 litri di acqua. E' vero che questo calcolo (l'impronta digitale dell'acqua virtuale consumata) è sotto osservazione, perché effettivamente non tiene conto della effettiva ripartizione tra le varie fonti, ma è anche vero senza ombra di dubbio che per produrre 1 kg di proteine vegetali si usa molta meno acqua che per produrre 1 kg di proteine animali.
Infatti per le produzioni alimentari si usa in maggioranza acqua verde, ma l'acqua totale consumata in media è così ripartita (fonte).
Ne risulta che l'acqua blu (quella che ci interessa maggiormente) utilizzata per produrre una tonnellata di carne è dunque dalle 7 alle 13 volte maggiore di quella utilizzate per produrre verdura. L'apporto calorico è ovviamente differente, ma non dimentichiamoci che la società di oggi ha un problema di eccesso di calorie consumate, e non il contrario.
Oggi consumiamo ogni anno circa 78 chili di carne a testa (37,3 kg di suino inclusi salumi, circa 20 kg di bovino, 19 kg di pollame), che sono tra i maggiori responsabili delle malattie croniche di cui soffre il mondo "sviluppato" (sviluppato in tutti i sensi, anche di girovita).
Dieci giorni vegetariani al mese (circa 2,3 chili di carne in meno) farebbero dunque risparmiare la stessa acqua dei tre lavaggi dei denti giornalieri (900 litri al mese) o di tre tirate di sciacquone al giorno.
Perché non ci consigliano di consumare meno carne, insieme al braccialetto, che aiuterebbe anche la nostra salute? Forse perché c'è un intero settore commerciale da difendere? Inoltre la metà dei medici continua a consigliare di consumare carne in quantità abominevoli, contraddicendo tutte le ultime scoperte nutrizionali degli ultimi anni, rimanendo legati alla nutrizione degli anni '60.
E ci sorprendiamo poi per notizie come questa?
E ci sorprendiamo poi per notizie come questa?
Come al solito mezze verità, con la metà che fa comodo in bellavista, e l'altra ben nascosta. Tanto solo quei pazzoidi dei "complottisti" la conoscono, e loro sono inaffidabili per definizione.
P.S.
A proposito di Roma, vorrei far notare che in realtà non c'è nessuna emergenza idrica (da Bracciano arriva l'8% del fabbisogno totale). Non sarei sorpreso se si cominciasse a dare la colpa al "pubblico" ed a riproporre la privatizzazione, dimenticandosi che Acea è già una s.p.a. e che negli ultimi 5 anni ha regalato 300 milioni in dividendi che potevano essere investiti in manutenzione, se fosse stata pubblica...
P.S.
A proposito di Roma, vorrei far notare che in realtà non c'è nessuna emergenza idrica (da Bracciano arriva l'8% del fabbisogno totale). Non sarei sorpreso se si cominciasse a dare la colpa al "pubblico" ed a riproporre la privatizzazione, dimenticandosi che Acea è già una s.p.a. e che negli ultimi 5 anni ha regalato 300 milioni in dividendi che potevano essere investiti in manutenzione, se fosse stata pubblica...
Ciao Ivano,
RispondiEliminaGrazie per l' articolo.
Sono anni che il discorso dell'acqua viene proposto in questa maniera, assurdo direi perché il consumo domestico occidentale di acqua incide circa per il 10% sul totale.
Acqua dolce sul pianeta ce n'è, noi ne utilizziamo solamente l'1% di quella disponibile, il resto (99%) si trova nel sottosuolo quindi difficile da estrarre.
Se solo utilizzassero più risorse per l'estrazione e la distribuzione dell'acqua, collaborando a livello internazionale....
...Eppure, dove c'è carenza d'acqua ci sono le armi....
Ciao,
Max
Ps: inquietante l'articolo del New York Times
...rileggendo...
RispondiElimina...ho omesso dal 99% i ghiacciai in genere ed i ghiacci polari...