mercoledì 27 febbraio 2019

Insetti morti


Ho sempre pensato che proprio gli insetti sarebbero stati gli unici sopravvissuti ai disastri ambientali, ma mi sbagliavo evidentemente.

L'essere umano è più tossico dell'immaginabile, più pernicioso del dimostrabile.

Infatti le cause principali di questa sciagura sembrano essere, nell'ordine: l’agricoltura intensiva (con relativo disboscamento ed uso di pesticidi), l'urbanizzazione e il cambiamento climatico.

Quasi la metà delle specie di insetti subiscono una riduzione in numero e un terzo è in pericolo. Il tasso di estinzione è otto volte più veloce di quello di mammiferi, uccelli e rettili. Effettivamente non ho mai pensato che la loro velocità nel riprodursi fosse uguale a quella per estinguersi.

Ci sono veri e propri crolli nelle popolazioni di Germania e Puerto Rico (-98%), ma lo studio mostra chiaramente che la crisi è globale. 

Il numero di colonie di api negli Stati Uniti era di sei milioni nel 1947; oggi sono meno della metà.

E via discorrendo.

E' ovvio che senza gli insetti gli ecosistemi che conosciamo oggi non possono funzionare. E noi (forse) con loro.

Possiamo provare a fare qualcosa mentre aspettiamo l'estinzione (la nostra) o il rinsavimento dell'umanità. Mentre la gente parla di crescità economica, di muri, di migranti, e di tutte le altre cazzate a contorno.

Almeno con le api, ci sono progetti per adottare un'arnia. Qui un esempio, ma sicuramente c'è ne sono altri.

Se volete, possiamo anche metterci d'accordo ed adottarne una o più tutti insieme. Se invece di fare donazioni a me le fate alle api, sono più contento onestamente.

C'è anche una società che adotta alberi. Stessa cosa, facciamo il bosco di Borsole?

Attendo commenti.


Saluti
Ivano

8 commenti:

  1. Treedom lo conosco, ho piantato un alberello in Kenya qualche tempo fa.
    Sembra un'organizzazione seria, poi vai a sapere. Alla fine sempre attivismo da tastiera è, ma pur sempre meglio del "Dona 2 euro al 45590 e lavati la coscienza".

    Non sapevo invece delle adozioni degli alveari, terrò presente.

    Saluti
    Andrea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si però attivismo che si traduce nella realtà, se effettivamente è un servizio serio. Mi piacerebbe creare un bosco del blog o qualcosa di simile, ma se già ognuno di noi fa qualcosa sono contento.

      Elimina
  2. Caro Ivano...ecco due sogni divenuti realtà
    forestazione in eritrea
    https://www.tuttogreen.it/gordon-sato-un-giapponese-in-africa-contro-poverta-e-riscaldamento-globale/
    forestazione in madagascar
    http://www.amicipadrepedro.org/it/cosa-facciamo/progetti/

    ci possiamo ispirare oppure li possiamo appoggiare per imparare

    segnami pure pre il bosco del blog
    saluti
    ps. ci incontreremo un giorno per un seminario di economia aziendale e valutazione d'impresa?


    RispondiElimina
  3. Ciao dove hai imparato quello che sai sugli investimenti e la borsa? Hai fatto da autodidatta o comprando libroi, facendo corsi..?
    Federico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. due esami universitari ma in una facoltà non legata all'economia. Poi ho seguito un paio di personaggi tra cui Bagnai. Da ognuno ho cercato di prendere quello che funzionava e scartare quello che non funzionava.

      Elimina
    2. Libri: di valutazione aziendale (quasi tutti vanno bene) per imparare il calcolo del valore equo di una compagnia.

      Elimina

ATTENZIONE: Postando un commento accetti la privacy policy di questo sito, redatta in adempimento dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e dell’art.13 del Regolamento UE n. 2016/679. La privacy policy è visibile da tutte le pagine del blog mediante link nel menù principale in alto a destra.