Salve a tutti. Ecco l'ultima mia creazione: una strategia d'investimento che ruota ogni ultimo giorno del mese di borsa aperta tra uno o più ETF che abbiano dimostrato in quel mese una particolare tendenza stagionale favorevole. Ieri ho terminato il backtest e devo dire che il risultato è stato superiore ad ogni mia più rosea aspettativa. L'ho chiamata "Stagionalità mensile". E' un po' rischiosetta, quindi da usare con parsimonia. Periodo backtest (4/1/2011 - 4/3/2025): prima colonna strategia, seconda colonna SPY buy and hold. Cagr: 35,1% 13,3% St.dev.: 24,6% 17,0% Max draw.: -28,5% -33,5% Sharpe: 1,35 0,82 Sortino: 2,03 1,12 Correlazione (SPY): 0,38 1,00 E' stata backtestata usando, come sempre, ETF americani. Ho individuato i corrispondenti ETF europei sostitutivi (indicati sotto), quindi i risultati potrebbero essere un po' diversi. Ecco le regole: Gennaio: 100% SGLD Febbraio: 100% AIGA Marzo: 50% SXLP - 50% SXLV Aprile: 100% IS0D Maggio: 50% SMH - 50% FEDF Giugno: 100% CRUD Luglio: 100% IWDP Agosto: 100% LVO Settembre: 100% XSPS Ottobre: 100% SXLK Novembre: 100% SMH Dicembre: 100% 4BRZ Mai un anno chiuso in negativo, contro i 2 di SPY buy and hold.
Al momento sembra tenere botta, almeno così sembra. Sul fronte valutario invece il combinato disposto dei dazi USA con il "bazooka fiscale" tedesco fa impennare l'euro e i rendimenti dei Bund. Fuoco di paglia o inizio di un nuovo trend da cui guardarsi bene?
Bentrovati, i tassi ufficiali BCE sono calati di 0.25 e i rendimenti in area Euro sono in rialzo; pertanto, scende il prezzo di tutti i bond che ho nella parte obbligazionaria del ptf. Rendimenti che crescono, bene per i bancari e il loro margine di interesse, male per le utilities straindebitate. Per Fabio: nel tuo ultimo modello, ogni mese si ruota sugli etf in calendario ? A prescindere, senza considerare altri parametri ? Immagino che ogni etf, nel mese di riferimento, abbia un MOMENTUM storico favorevole. Un caro saluto raggiunga tutti. Moris
Altro portafoglio di ETF sull'indice Nasdaq 100 che utilizza una discreta dose di leva andando sia long che short agli estremi di ipercomprato e ipervenduto. Alti rendimenti ma parecchio volatile e rischioso. Regole: 1) se SPY > della sua SMA 200gg allora: 1a) se RSI 10 gg di TQQQ > 79 investi il 100% in UVXY 1b) altrimenti investi il 100% in QQQ
2) se SPY < della sua SMA 200gg allora: 2a) se RSI 10 gg di TQQQ < 31 investi il 100% in TQQQ 2b) altrimenti investi il 100% in SHV
Backtest da 4/10/2011 a 5/3/2025: prima colonna strategia, seconda colonna SPY buy and hold Cagr: 69,7% 15,1% St.dev.: 33,8% 16,6% Max draw.: -28,5% -33,5% Sharpe: 1,72 0,93
non so voi, ma io sto cominciando a detestare le obbligazioni :-)! Moris, tu per caso non avevi anche il matusalemme austriaco? Beh, pensando di fare un affare, presi qualche mese fa i matusa Austria e quello Francia...oggi mi ritrovo un -20% e oltre! Forse la prossima volta meglio puntare su Bitcoin e $Trump! - si scherza eh)! - Comunque, personalmente credo in una volontà da parte di Trump di pilotare al ribasso il mercato azionario per costringere la FED ad abbassare i tassi, sempre che poi l'inflazione non faccia di nuovo capolino. Interessante la tesi esposta in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=mdbYrOjwwjk A presto
Ciao Gabriele, nella piccola storia personale, da circa 30 anni sono sovraesposto verso l'azionario; prima del covid, detenevo circa l'80% del patrimonio finanziario in azioni e la parte restante in liquidità su c/c. Quando l'inflazione ha rialzato la testa, negli anni post covid, ho indirizzato buona parte della liquidità in titoli di stato agganciati all'inflazione (BTPItalia) e in obbligazioni extra-Italia, denominate in Euro e Usd, a lunga scadenza, tra le quali ben ricordi il matusalem austriaco. Nell'eventualità di un ristagno economico generale, e relativo calo dell'azionario, potevo immaginare un abbassamento dei tassi ufficiali FED/BCE per rilanciare l'economia. In questo scenario, il calo dei rendimenti, e l'innalzamento delle quotazioni dei bond di cui sopra, avrebbe in qualche modo bilanciato la parte azionaria del mio ptf in sofferenza. Una sorta di 80/20 autocostruito, alla mia maniera, quella spannometrica. Non potevo mettere in conto il precipitare della situazione geopolitica, da ultimo il bazooka da 800 mld di euro, il riarmo nella UE, i dazi, che per ora hanno vanificato il calo dei tassi ufficiali. Se attuati, gli investimenti a debito e la corsa ad armarsi, storicamente sostengono il PIL e l'inflazione. E addio discesa dei rendimenti reali. A dirtela tutta, il ptf per ora regge gli urti grazie alla diversificazione. Il calo nei bond è più che compensato dalla corsa di Fincantieri che avevo acquistato per prendere posizione nel settore della costruzione di navi da crociera, e ora torna buona per le sue capacità in ambito militare. Il calo (moderato) delle utilities (Enel, Italgas) è più che bilanciato dai bancari (Unicredit, Mps) che, per ora, tengono botta, visto che le prospettive per il margine d'interesse restano favorevoli. Ti confesso, concentrato su valutazioni di tipo economico, avrei fatto volentieri a meno di tutte queste turbolenze di cui ogni giorno siamo testimoni. P.S. se qualcuno vuole prendere posizione nell'avvincente saga groenlandese, ho scovato questa profittevole banca, quotata sulla borsa di Copenhagen: GrønlandsBANKEN (GRLA). I dividendi sono interessanti, ben coperti dagli utili, come divario competitivo c'è un solo concorrente, un'altra banca (Foroya Banki) che ha sede nelle isole Faer Oer. Anche se opera tra i ghiacci, quest'ultima scotta. Sulla borsa di Parigi, ho trovato una posizione quotata con un dividend yeald del 19% circa che, guarda caso, deborda gli utili. Quindi, pure in Groenlandia, occhio ai foresti. Un caro saluto vi raggiunga, e visto l'orario, pure buonanotte. Moris
E' perchè compriamo obbligazioni lunghe nella speranza di fare il "colpaccio" (e mi ci metto anch'io che sono pieno di treasury a lunga scadenza) anzichè utilizzare i bond per quello che sono: un ottimo diversificatore per migliorare il rapporto rischio/rendimento di un portafoglio interamente azionario. Penso che la maggior parte delle persone che voglia esporsi al reddito fisso cerchi un rendimento adeguato con poca volatilità. Quello che si aspettano di vedere è un grafico che assomigli ad una linea orizzontale inclinata leggermente verso l'alto. Ma le obbligazioni lunghe sono tutt'altro. Per vedere un grafico simile si deve stare su scadenze inferiori all'anno, accontentandosi di un rendimento piuttosto scarso, o addirittura negativo se i tassi scendono sotto lo zero. La soluzione, tuttavia, è arrivata anche in Italia: gli ETF sui CLO (collateralised loan obligation). https://www.justetf.com/en/search.html?search=ETFS&assetClass=class-bonds&bondStrategy=Credit I 4 di Invesco a gestione attiva sono quotati sulla borsa di Milano. Informatevi da soli su cosa sono i CLO (su internet si trova molto materiale). Un tempo, l'investimento in CLO era riservato solo agli investitori istituzionali. Leggendo vi sembrerà che siano prodotti piuttosto rischiosi, ma posso assicurarvi che non è così: i tassi di default sono stati solo dello 0,03% all'anno nel periodo dal 1994 al 2019 per quanto riguarda le tranches di tipo AAA (quelle pagate per prime), molto più bassi rispetto alle obbligazioni societarie. Inoltre offrono il potenziale per un reddito più elevato, e una volatilità più bassa rispetto alle obbligazioni investment grade a tasso fisso, con un basso rischio di declassamento. Al momento i 4 ETF di Invesco non hanno uno storico adeguato, essendo prodotti nuovissimi, per cui vi invito a piazzare su un grafico i ticker dei loro gemelli americani, che esistono da più tempo (AAA, CLOA e JAAA) e magari a confrontarne l'andamento con quello di XEON (un buon ETF per la gestione della liquidità). Ah, dimenticavo di dirvi che non sono correlati a qualsiasi altra classe di attivi, anche obbligazionari (per cui sono un ottimo diversificatore di portafoglio) e possono arrivare ad avere un dividend yield del 6%.
Se volessi comprare un ETF che replica i treasury americani quale scadenza in teoria è la migliore? Io ho visto questo: VUTY che dovrebbe replicare più scadenze
Ok grazie, io preferisco a distribuzione anche se alcuni dicono che è più efficiente a accumulo. Cerco di vendere la mia quota sull'azionario globale se recupera un po', non vorrei i recenti ribassi fossero l'inizio del crollo da te prospettato
Non c'è una scadenza migliore delle altre Federico, come al solito tutto dipende dal rapporto rischio/rendimento che preferisci. Scadenze più lunghe rendono di più ma sono maggiormente esposte al rischio variazioni tassi di interesse più alto perchè, in caso di rialzo, i bond perderebbero di più. Non sapendo come varieranno in futuro i tassi di interesse, probabilmente un approccio di tipo "laddering" è il più indicato. Ecco un esempio di questa strategia con ETF sui treasuries a distribuzione quotati sulla borsa di Milano: 1/5 su TREI: scadenza 0 - 1 anno; 1/5 su IBTS: scadenza 1 - 3 anni; 1/5 su TRS5: scadenza 3 - 7 anni; 1/5 su TREX: scadenza 7 - 10 anni; 1/5 su LUTR: scadenza superiore a 10 anni Ribilanciamento una volta all'anno.
Premesso che il metodo meno rischioso per investire nei mercati azionari è attraverso ETF, se non altro perchè la diversificazione ci consente di annullare il "rischio specifico" legato alla singola azione (l'ETF non può fallire), per chi volesse comunque cimentarsi nell'acquisto di singole azioni, propongo due differenti criteri di scelta molto semplici, ma decisamente non banali, la cui scrupolosa applicazione vi permetterà di fare meglio del 100% della popolazione che invece seleziona le azioni in cui investire sulla base del "sentito dire" o delle simpatie personali. Il primo è un criterio value, del quale parleremo oggi, il secondo un criterio momentum, del quale parleremo domani.
Criterio Value E' indicato per gli investitori che cercano azioni da mantenere in portafoglio per il lungo periodo e che privilegiano il reddito da dividendo al guadagno in conto capitale. E' molto semplice, direi quasi grossolano, perchè non presuppone nessuna analisi di dati di bilancio, ma esclusivamente l'utilizzo di un panel di indicatori già pronti, o facilmente calcolabili da soli. Si basa sui seguenti passaggi: 1) limitate la selezione di titoli "papabili" alle azioni che presentano entrambi questi requisiti: a) appartengono a settori anticiclici, ossia operano in settori nei quali la domanda resta all'incirca stabile e costante nel tempo in ogni situazione (es. aziende alimentari, beni di largo consumo, titoli della grande distribuzione, servizi di pubblica utilità ecc.); b) fanno parte di principali indici di borsa dei cosiddetti "paesi sviluppati" (no emerging market) e hanno una elevata capitalizzazione (no small cap) 2) comprate solo se il prezzo dell'azione è inferiore a quello che deriva dall'applicazione della seguente formula: P < U/r * c dove: P = prezzo corrente dell'azione; U = earnings x share = utili per azione (U/P) (è il reciproco del P/E ed esprime una misura della reddittività dell'azienda). E' un dato rinvenibile gratuitamente, in modo semplice e veloce, attraverso le migliori banche on-line (IWbank, Fineco, Directa). r = è il rendimento effettivo netto (attenzione a non utilizzare il rendimento cedolare perchè la differenza non è da poco!) del titolo di stato con scadenza a 10 anni del paese dell'azienda da sottoporre a verifica (quindi azione italiana: rendimento BTP decennale, azione statunitense: rendimento del Treasury decennale e via dicendo). Va espresso in forma decimale: quindi il 4% corrisponde a 0,04. c = è un coefficiente che bisogna calcolare. Il punto è che noi investiamo in azioni solo se il loro rendimento supera quello di un titolo di stato di un certo "quid" per compensare il maggior rischio. Di quanto deve superarlo? Io direi, come minimo di un punto percentuale. CONTINUA
CONTINUAZIONE Vediamo adesso come applicare la formula nella pratica con un esempio. Desidero analizzare il titolo Coca-Cola (KO). Il prezzo attuale P per l'acquisto di un'azione è, al momento in cui scrivo, pari a 70,46 $. Il rendimento effettivo netto del treasury decennale è attualmente pari al 4,255% (su tradingview impostare il simbolo US10Y e leggere il valore), quindi r = 0,04255. L'EPS di Coca-Cola è pari a 2,4609 $ (su Fineco ho digitato il simbolo del titolo KO, poi ho cliccato sul link "Indicatori" della pagina che si apre e, infine, ho letto il valore "EPS d'esercizio" sotto "Dati per azione (USD): è il primo valore). Abbiamo detto che desideriamo che il rendimento dell'azione sia dell'1% maggiore al rendimento del treasury decennale, quindi almeno il 5,255%. Adesso abbiamo tutti gli elementi per calcolare il valore del coefficiente c 5,255 - 4,255 = 1 1/4,255*100 = 23,50 Possiamo quindi dire che vogliamo ottenere un rendimento del 23,50% superiore a quello offerto da un treasury decennale per assumerci il rischio di investire in azioni di una certa società. il coefficiente c è uguale a 1/1,2350 = 0,81 Ricapitolando: U (EPS) = 2,4609 r = 0,04255 c = 0,81 Applicando la formula U/r * c 2,4609/0,04255 * 0,81 = 46,85 $ troviamo che il titolo KO (prezzo attuale P = 70,46 $) non rispetta i parametri di selezione e va quindi scartato poichè quota a premio ((70,49 - 46,85)/46,85) del 50,46% rispetto al prezzo massimo che abbiamo calcolato. Volevo soffermarmi un attimo sul calcolo del coefficiente c. Abbiamo detto che vogliamo ottenere un rendimento superiore del 23,50% a quello offerto da un treasury decennale: occorre quindi che sia verificata questa condizione U/P > 1,2350 * r Risolvendo la disequazione troviamo il valore di c di 0,81. Per semplificarvi le cose, una volta che avete ottenuto la percentuale di rendimento aggiuntivo al titolo di stato, per trovare c è sufficiente effettuare il seguente calcolo 1/1,2350 se il rendimento aggiuntivo è del 23,50%; 1/1,25 se fosse invece del 25% e via dicendo. Il mio consiglio è quello di preparavi una watchlist di almeno 50 - 100 titoli papabili per l'acquisto che rispettino il punto 1), per poi applicare la formuletta ad ognuno di essi, scartando tutti quelli che quotano a premio e tenendo buoni per l'investimento solo quelli che quotano a sconto. Quanti titoli acquistare tra quelli che quotano a sconto? Non troppo pochi (mancanza di diversificazione) ma neppure troppi (altrimenti tanto vale acquistare un ETF): direi che un numero tra 10 e 20 è l'ideale. Dividete il totale del capitale da investire in maniera equa tra i titoli. Quando effettuare il calcolo? Una volta all'anno, sentitevi liberi di decidere il giorno che preferite. Se decido di ripartire il capitale tra 10 titoli, ma ne trovo 20 che soddisfano i requisiti come mi comporto? Faccio una classifica in base allo sconto della quotazione rispetto al prezzo massimo che abbiamo calcolato e acquisto i primi 10 maggiormente a sconto. E se ne trovo solo 5? Acquisto i 5 e attendo tempi migliori per acquistare i 5 mancanti. E se non voglio attendere per investire tutto il capitale? Compro i 5 col 50% del capitale e col restante 50% acquisto un titolo di stato italiano (no ETF) con scadenza breve (mai superiore ai 5 anni per non essere troppo esposto alle variazioni dei tassi), oppure un titolo di stato breve indicizzato all'inflazione, o entrambi equipesati. Consiglio anche di non acquistare azioni tutte dello stesso settore. Un settore non dovrebbe mai pesare più del 20 - 25% del totale. Problema: il criterio sopraesposto è statico e non tiene conto del fatto che il prezzo attuale di un'azione, seppur depresso, potrebbe ancora scendere. Consiglio di essere flessibili nell'applicazione delle regole. Prima di acquistare accertatevi che il prezzo dell'azione abbia smesso di scendere. Personalmente utilizzo una Doppia EMA settata a 50 periodi su grafico giornaliero e, se il titolo sta ancora scendendo, attendo che i valori della Doppia EMA smettano di scendere e incomincino a salire prima di investire.
Ciao Fabio, una volta ancora complimenti per i modelli proposti. Tutti molti interessanti e occasione di riflessione.Ti volevo chiedere se, come benchmark di paragone, fosse utile considerare anche il Nasdaq100 oltre all'S&P500. A proposito di aziende acquistabili ad un "giusto" prezzo, rispetto ai nostri obiettivi di ritorno sul capitale investito e tenuto conto del maggior rischio corso nell'azionaro, in generale confermo che per le aziende già note al grande pubblico, sia nel caso value che growth, è difficile trovarne a sconto. Nei periodi di buon andamento dei mercati, creo delle "wish list" pronte all'uso, a cui ricorrere nei periodi di turbolenza o di vera e propria recessione. E' l'unico momento in cui riuscirò a comprare realtà vincenti come Coca Cola, e pure Mc Donald's, Microsoft, TSMC, Nestlè, Roche, Lindt. E altre ancora che in modo figurato definisco il "banco", cioè quelle imprese che gestiscono i mercati finanziari o realizzano indici/rating, e a loro volta sono quotate, e hanno multipli elevati. In queste liste dei desideri figurano anche aziende che appartengono al settore postale, soprattutto se hanno esteso l'operatività ai servizi finanziari. Questo mercato beneficia di fortissima fidelizzazione, a mio parere un vero e proprio divario competitivo. Casi interessanti, in questo settore, oltre a Poste Italiane, sono Postal Savings Bank of China e Japan Post. Per quanto riguarda il "plus" da ricercare rispetto al rendimento dei corrispondenti titoli di stato a 10 anni, guarderei gli indici di borsa a cui i titoli presi in esame fanno riferimento. Quello che mi sprona a fare ricerche, studi, analisi è cercare di battere, attraverso lo stock picking, proprio i principali indici usati come benchmark. Per fare peggio o uguale a loro, vado sugli ETF e faccio prima. Un caro saluto a tutti. Moris
Ciao Moris, il Nasdaq100 è un ottimo benchmark per il secondo criterio di scelta.
Criterio Momentum Questo metodo è più adatto per gli investitori per i quali la crescita del portafoglio è la cosa più importante. Al contrario del precedente funziona bene per azioni cicliche che si trovano principalmente nei settori della tecnologia, comunicazioni, manifattura e finanza (azioni growth). E' più semplice del criterio precedente, in quanto considera unicamente il prezzo. Sfrutta il trend del mercato in cui il titolo è quotato e permette quindi di allearsi con il movimento dominante, invece di agire contro di esso. Un ottimo indice da cui pescare azioni per questo metodo è proprio il Nasdaq100 (composto da 100 titoli). Ma come funziona concretamente la strategia momentum? Per scoprirlo è necessario familiarizzare con il concetto di "forza relativa". La forza relativa esprime l'andamento relativo del prezzo di un'azione in rapporto a quello del mercato in cui la stessa è quotata. Ciò significa che una forza relativa crescente implica che il titolo sta facendo meglio del mercato, mentre una forza relativa decrescente significa che il titolo sta andando peggio del mercato. Prima di vedere come utilizzare la forza relativa è però necessario dire che questo indicatore va valutato congiuntamente con il trend del mercato in cui l'azione che si studia è quotata. Se si scegliesse un'azione basandosi unicamente sulla forza relativa, senza considerare un ipotetico trend negativo, si correrebbe il rischio di scegliere sì un titolo che batte il mercato, ma che comunque perde valore, anche se in misura minore rispetto al mercato stesso. Ecco i passaggi da seguire: 1) accertarsi che il trend dell'indice Nasdaq100 sia positivo (per esempio quando l'indice è sopra alla sua SMA a 200 gg); 2) se il trend del Nasdaq100 è negativo stare in contanti; 3) se il trend del Nasdaq100 è positivo impostare su tradingview il simbolo del settore che ci interessa su grafico settimanale (es. XLK per il settore tecnologico, XLC per le comunicazioni, XLF per il settore finanziario ecc.) e, come indicatore, selezionare "Relative Strenght (Mansfield RS)". Come input dell'indicatore selezionare NDX (Nasdaq100). Quello che vogliamo vedere è una linea dell'indicatore inclinata verso l'alto, nel qual caso possiamo dire che quel settore ha una forza relativa superiore a quella del Nasdaq100. Effettuare l'operazione per tutti i settori che ci interessano; 4) a questo punto siamo a conoscenza di quali siano i settori che stanno facendo meglio del mercato. Per la ricerca dei titoli ci concentremo quindi solo su questi settori, tralasciando gli altri; 5) a questo punto si ripete il passaggio 3), impostando però sul grafico settimanale il ticker del titolo (del settore sovraferformante), confrontato, questa volta, col ticker del settore di appartenenza come input. Come prima ci concentriamo esclusivamente su quei titoli con forza relativa superiore a quella del settore di appartenenza; CONTINUA
CONTINUAZIONE 6) tra tutti i titoli che hanno superato i passaggi precedenti si scelgono, per esempio, i primi 10 equipesandoli; 7) si ripete il tutto ogni ultimo giorno del mese di borsa aperta, e si sostituiscono i titoli che non sono più tra i primi 10 con i nuovi. Come scegliere i primi 10 titoli tra tutti i papabili? Per ciascuno di essi impostare il grafico giornaliero su tradingview con l'indicatore "Exponential Regression Slope with R-squared 90" e leggere il valore: scegliere i primi 10 col valore più alto. Senza scendere troppo nei particolari tecnici, questo indicatore è, a mio avviso, molto migliore del classico ROC, perchè tiene conto di quella che io chiamo "persistenza" del trend. In sostanza vogliamo titoli che stanno crescendo più dell'indice, più del settore, ma con un trend pulito, senza troppi alti e bassi. Come per il criterio value, consiglio di essere flessibili nell'applicazione del metodo. Per esempio, in periodi di volatilità più elevata, è preferibile accorciare il periodo della forza relativa da 52 settimane (1 anno) a 26 settimane (6 mesi) o, addirittura a 13 settimane (3 mesi). E' meglio accorciare anche il periodo di formazione del portafoglio, da una volta al mese a una volta alla settimana. In periodo tranquilli, per diminuire i costi, può essere invece preferibile vendere i titoli in portafoglio solo quando escono dai primi 20 anzichè dai primi 10. In ogni caso, quando il Nasdaq100 scende sotto la sua EMA a 10 giorni, è preferibile evitare di aggiungere nuove posizioni.
Ciao Ivano, per quanto possa capirne io di analisi tecnica, vedo un 1° livello di supporto verso i 55k e poi una seconda linea verso i 50k. Un caro saluto. Moris
Dal punto di vista tecnico si direbbe che il livello di supporto della fase neutrale sembra aver ceduto in modo stabile, invalidando il pattern dei precedenti cicli quadriennali secondo i quali avrebbe dovuto mantenere il supporto e ripartire al rialzo. A questo punto siamo in un terreno inesplorato e mi chiedo come abbiamo potuto arrivarci, visto che non ci sono ragioni, sia statistiche che di economia fondamentale (soprattutto la questione della liquidità), per cui questo ciclo non dovrebbe comportarsi come i precedenti. Il mio timore è che questo deragliamento sia dovuto a una manipolazione del mercato fatta per ragioni politiche.
Pilotare al ribasso il mercato azionario per costringere la FED ad abbassare i tassi, come si diceva in quel video postato da Gabriele. E' una possibilità.
Quello che continuo a non capire è l'apprezzamento dell'euro sul dollaro che stiamo vedendo in questa fase. Superare il patto di stabilità per l'UE si tradurrà principalmente in acquisto di armi made in USA, dunque in direzione di un riequilibrio di bilancia commerciale tra noi e loro. Perché mai è salito in quel modo? Dopo aver devastato l'economia continentale a suon di austerità e green ora vogliono tentare una riconversione ad industria bellica, ma ci vorranno anni. Cosa ci vedano i mercati di così promettente in questa situazione davvero non lo capisco
Sono d'accordo. Correzioni del mercato come questa non sono il momento di farsi prendere dal panico, ma il momento di prepararsi, perchè la storia ha più volte dimostrato che queste flessioni spesso creano alcune delle migliori opportunità di acquisto. Grazie al mio indicatore RISK ON/RISK OFF sono uscito per tempo dal mercato azionario e mi trovo, al momento, carico di liquidità. In questi periodi di turbolenza sono solito usare un sistema che mi ha dato buoni risultati in passato: creare una watchlist di azioni di alta qualità (forte crescita di fatturato e utili, bilanci sani, livelli di debito ragionevolmente bassi, forti flussi di cassa in aumento, vantaggi competitivi importanti, elevati ritorni sul capitale impiegato (ROCE) e sul capitale investito (ROIC) e un forte trend storico di crescita del prezzo) da tenere d'occhio, che vengono scambiate a livelli interessanti dopo aver subito cali nelle ultime settimane. Una volta creata la lista mi concentro principalmente su quei titoli in più forte ipervenduto (RSI sotto a 30, Stocastico sotto a 20) e li tengo monitorati. Le cose iniziano a farsi interessanti quando la fase di correzione del mercato si esaurisce e si inverte, perchè di solito questi titoli tendono a rimbalzare meglio del mercato generale. Ecco i ticker di 30 aziende americane che rispettano i parametri di scelta e che al momento sto tenendo monitorate (CORT, CPRX, NVDA, LOPE, FTDR, AAPL, WSM, CTAS, ADP, MSI, V, ANET, MCO, SMLR, DBX, MSCI, KLAC, ADSK, IT, LOGI, BKE, QCOM, ADBE, LRCX, DECK, CDNS, IDXX, AMAT, QYLS, MANH). Mi raccomando, non correte subito a comprarle perchè, al momento, non ci sono ancora chiari segnali di inversione. Bisogna prima aspettare che la sequenza di massimi e minimi decrescenti si arresti, il volume con cui si verifica il declino si esaurisca e si inizino a notare i primi segnali di interesse da parte degli acquirenti, solitamente a potenziali livelli di supporto. Si compra solo se, e quando, si verifica una configurazione tecnica favorevole che possa segnalare potenziali rialzi come minimi più alti, aumento dei volumi combinati con breakout sopra le medie mobili o le aree di resistenza chiave ecc. Questa tecnica è vincente sia per chi adotta una strategia a breve termine, perchè consente di individuare chiari livelli di stop loss con un buon rapporto rischio/rendimento, sia per gli investitori a lungo termine più orientati ai fondamentali, perchè permette di acquistare aziende di qualità a prezzi decisamente interessanti.
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Salve a tutti.
RispondiEliminaEcco l'ultima mia creazione: una strategia d'investimento che ruota ogni ultimo giorno del mese di borsa aperta tra uno o più ETF che abbiano dimostrato in quel mese una particolare tendenza stagionale favorevole.
Ieri ho terminato il backtest e devo dire che il risultato è stato superiore ad ogni mia più rosea aspettativa. L'ho chiamata "Stagionalità mensile". E' un po' rischiosetta, quindi da usare con parsimonia.
Periodo backtest (4/1/2011 - 4/3/2025): prima colonna strategia, seconda colonna SPY buy and hold.
Cagr: 35,1% 13,3%
St.dev.: 24,6% 17,0%
Max draw.: -28,5% -33,5%
Sharpe: 1,35 0,82
Sortino: 2,03 1,12
Correlazione (SPY): 0,38 1,00
E' stata backtestata usando, come sempre, ETF americani. Ho individuato i corrispondenti ETF europei sostitutivi (indicati sotto), quindi i risultati potrebbero essere un po' diversi.
Ecco le regole:
Gennaio: 100% SGLD
Febbraio: 100% AIGA
Marzo: 50% SXLP - 50% SXLV
Aprile: 100% IS0D
Maggio: 50% SMH - 50% FEDF
Giugno: 100% CRUD
Luglio: 100% IWDP
Agosto: 100% LVO
Settembre: 100% XSPS
Ottobre: 100% SXLK
Novembre: 100% SMH
Dicembre: 100% 4BRZ
Mai un anno chiuso in negativo, contro i 2 di SPY buy and hold.
Al momento sembra tenere botta, almeno così sembra. Sul fronte valutario invece il combinato disposto dei dazi USA con il "bazooka fiscale" tedesco fa impennare l'euro e i rendimenti dei Bund. Fuoco di paglia o inizio di un nuovo trend da cui guardarsi bene?
RispondiEliminaBentrovati, i tassi ufficiali BCE sono calati di 0.25 e i rendimenti in area Euro sono in rialzo; pertanto,
RispondiEliminascende il prezzo di tutti i bond che ho nella parte obbligazionaria del ptf.
Rendimenti che crescono, bene per i bancari e il loro margine di interesse, male per le utilities straindebitate.
Per Fabio: nel tuo ultimo modello,
ogni mese si ruota sugli etf in calendario ? A prescindere, senza considerare altri parametri ? Immagino che ogni etf, nel mese di riferimento, abbia un MOMENTUM storico favorevole. Un caro saluto raggiunga tutti. Moris
Ciao Moris,
Eliminasì è cosi che è stato fatto il backtest: ogni ultimo giorno del mese si ruota sull'ETF indicato.
Nuovo trend
RispondiEliminaAltro portafoglio di ETF sull'indice Nasdaq 100 che utilizza una discreta dose di leva andando sia long che short agli estremi di ipercomprato e ipervenduto.
RispondiEliminaAlti rendimenti ma parecchio volatile e rischioso.
Regole:
1) se SPY > della sua SMA 200gg allora:
1a) se RSI 10 gg di TQQQ > 79 investi il 100% in UVXY
1b) altrimenti investi il 100% in QQQ
2) se SPY < della sua SMA 200gg allora:
2a) se RSI 10 gg di TQQQ < 31 investi il 100% in TQQQ
2b) altrimenti investi il 100% in SHV
Backtest da 4/10/2011 a 5/3/2025: prima colonna strategia, seconda colonna SPY buy and hold
Cagr: 69,7% 15,1%
St.dev.: 33,8% 16,6%
Max draw.: -28,5% -33,5%
Sharpe: 1,72 0,93
Buongiorno signori,
RispondiEliminanon so voi, ma io sto cominciando a detestare le obbligazioni :-)!
Moris, tu per caso non avevi anche il matusalemme austriaco? Beh, pensando di fare un affare, presi qualche mese fa i matusa Austria e quello Francia...oggi mi ritrovo un -20% e oltre!
Forse la prossima volta meglio puntare su Bitcoin e $Trump! - si scherza eh)! -
Comunque, personalmente credo in una volontà da parte di Trump di pilotare al ribasso il mercato azionario per costringere la FED ad abbassare i tassi, sempre che poi l'inflazione non faccia di nuovo capolino.
Interessante la tesi esposta in questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=mdbYrOjwwjk
A presto
Gabriele
Succede quello di cui parliamo da tempo. Non so se Trump lo faccia apposta. E non so come pensa di avere una depressione come "fenomeno passeggero"
EliminaCiao Gabriele, nella piccola storia personale, da circa 30 anni sono sovraesposto verso l'azionario; prima del covid, detenevo circa l'80% del patrimonio finanziario in azioni e la parte restante in liquidità su c/c. Quando l'inflazione ha rialzato la testa, negli anni post covid, ho indirizzato buona parte della liquidità in titoli di stato agganciati all'inflazione (BTPItalia) e in obbligazioni extra-Italia, denominate in Euro e Usd, a lunga scadenza, tra le quali ben ricordi il matusalem austriaco. Nell'eventualità di un ristagno economico generale, e relativo calo dell'azionario, potevo immaginare un abbassamento dei tassi ufficiali FED/BCE per rilanciare l'economia. In questo scenario, il calo dei rendimenti, e l'innalzamento delle quotazioni dei bond di cui sopra, avrebbe in qualche modo bilanciato la parte azionaria del mio ptf in sofferenza. Una sorta di 80/20 autocostruito, alla mia maniera, quella spannometrica. Non potevo mettere in conto il precipitare della situazione geopolitica, da ultimo il bazooka da 800 mld di euro, il riarmo nella UE, i dazi, che per ora hanno vanificato il calo dei tassi ufficiali. Se attuati, gli investimenti a debito e la corsa ad armarsi, storicamente sostengono il PIL e l'inflazione. E addio discesa dei rendimenti reali. A dirtela tutta, il ptf per ora regge gli urti grazie alla diversificazione. Il calo nei bond è più che compensato dalla corsa di Fincantieri che avevo acquistato per prendere posizione nel settore della costruzione di navi da crociera, e ora torna buona per le sue capacità in ambito militare. Il calo (moderato) delle utilities (Enel, Italgas) è più che bilanciato dai bancari (Unicredit, Mps) che, per ora, tengono botta, visto che le prospettive per il margine d'interesse restano favorevoli. Ti confesso, concentrato su valutazioni di tipo economico, avrei fatto volentieri a meno di tutte queste turbolenze di cui ogni giorno siamo testimoni.
EliminaP.S. se qualcuno vuole prendere posizione nell'avvincente saga groenlandese,
ho scovato questa profittevole banca, quotata sulla borsa di Copenhagen: GrønlandsBANKEN (GRLA). I dividendi sono interessanti, ben coperti dagli utili, come divario competitivo c'è un solo concorrente, un'altra banca (Foroya Banki) che ha sede nelle isole Faer Oer. Anche se opera tra i ghiacci, quest'ultima scotta. Sulla borsa di Parigi, ho trovato una posizione quotata con un dividend yeald del 19% circa che, guarda caso, deborda gli utili. Quindi, pure in Groenlandia, occhio ai foresti. Un caro saluto vi raggiunga, e visto l'orario, pure buonanotte. Moris
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EliminaE' perchè compriamo obbligazioni lunghe nella speranza di fare il "colpaccio" (e mi ci metto anch'io che sono pieno di treasury a lunga scadenza) anzichè utilizzare i bond per quello che sono: un ottimo diversificatore per migliorare il rapporto rischio/rendimento di un portafoglio interamente azionario.
EliminaPenso che la maggior parte delle persone che voglia esporsi al reddito fisso cerchi un rendimento adeguato con poca volatilità. Quello che si aspettano di vedere è un grafico che assomigli ad una linea orizzontale inclinata leggermente verso l'alto. Ma le obbligazioni lunghe sono tutt'altro. Per vedere un grafico simile si deve stare su scadenze inferiori all'anno, accontentandosi di un rendimento piuttosto scarso, o addirittura negativo se i tassi scendono sotto lo zero.
La soluzione, tuttavia, è arrivata anche in Italia: gli ETF sui CLO (collateralised loan obligation).
https://www.justetf.com/en/search.html?search=ETFS&assetClass=class-bonds&bondStrategy=Credit
I 4 di Invesco a gestione attiva sono quotati sulla borsa di Milano. Informatevi da soli su cosa sono i CLO (su internet si trova molto materiale). Un tempo, l'investimento in CLO era riservato solo agli investitori istituzionali. Leggendo vi sembrerà che siano prodotti piuttosto rischiosi, ma posso assicurarvi che non è così: i tassi di default sono stati solo dello 0,03% all'anno nel periodo dal 1994 al 2019 per quanto riguarda le tranches di tipo AAA (quelle pagate per prime), molto più bassi rispetto alle obbligazioni societarie. Inoltre offrono il potenziale per un reddito più elevato, e una volatilità più bassa rispetto alle obbligazioni investment grade a tasso fisso, con un basso rischio di declassamento.
Al momento i 4 ETF di Invesco non hanno uno storico adeguato, essendo prodotti nuovissimi, per cui vi invito a piazzare su un grafico i ticker dei loro gemelli americani, che esistono da più tempo (AAA, CLOA e JAAA) e magari a confrontarne l'andamento con quello di XEON (un buon ETF per la gestione della liquidità).
Ah, dimenticavo di dirvi che non sono correlati a qualsiasi altra classe di attivi, anche obbligazionari (per cui sono un ottimo diversificatore di portafoglio) e possono arrivare ad avere un dividend yield del 6%.
Se volessi comprare un ETF che replica i treasury americani quale scadenza in teoria è la migliore?
RispondiEliminaIo ho visto questo: VUTY che dovrebbe replicare più scadenze
in italia us10. C'è anche ad accumulazione
EliminaOk grazie, io preferisco a distribuzione anche se alcuni dicono che è più efficiente a accumulo. Cerco di vendere la mia quota sull'azionario globale se recupera un po', non vorrei i recenti ribassi fossero l'inizio del crollo da te prospettato
Eliminanon sappiamo quando arriverà il crollo, quindi non basarti su questo. E' la mia strategia, tutto qui.
EliminaNon c'è una scadenza migliore delle altre Federico, come al solito tutto dipende dal rapporto rischio/rendimento che preferisci. Scadenze più lunghe rendono di più ma sono maggiormente esposte al rischio variazioni tassi di interesse più alto perchè, in caso di rialzo, i bond perderebbero di più.
EliminaNon sapendo come varieranno in futuro i tassi di interesse, probabilmente un approccio di tipo "laddering" è il più indicato.
Ecco un esempio di questa strategia con ETF sui treasuries a distribuzione quotati sulla borsa di Milano:
1/5 su TREI: scadenza 0 - 1 anno;
1/5 su IBTS: scadenza 1 - 3 anni;
1/5 su TRS5: scadenza 3 - 7 anni;
1/5 su TREX: scadenza 7 - 10 anni;
1/5 su LUTR: scadenza superiore a 10 anni
Ribilanciamento una volta all'anno.
Va bene, grazie a entrambi !
EliminaPremesso che il metodo meno rischioso per investire nei mercati azionari è attraverso ETF, se non altro perchè la diversificazione ci consente di annullare il "rischio specifico" legato alla singola azione (l'ETF non può fallire), per chi volesse comunque cimentarsi nell'acquisto di singole azioni, propongo due differenti criteri di scelta molto semplici, ma decisamente non banali, la cui scrupolosa applicazione vi permetterà di fare meglio del 100% della popolazione che invece seleziona le azioni in cui investire sulla base del "sentito dire" o delle simpatie personali.
RispondiEliminaIl primo è un criterio value, del quale parleremo oggi, il secondo un criterio momentum, del quale parleremo domani.
Criterio Value
E' indicato per gli investitori che cercano azioni da mantenere in portafoglio per il lungo periodo e che privilegiano il reddito da dividendo al guadagno in conto capitale. E' molto semplice, direi quasi grossolano, perchè non presuppone nessuna analisi di dati di bilancio, ma esclusivamente l'utilizzo di un panel di indicatori già pronti, o facilmente calcolabili da soli. Si basa sui seguenti passaggi:
1) limitate la selezione di titoli "papabili" alle azioni che presentano entrambi questi requisiti:
a) appartengono a settori anticiclici, ossia operano in settori nei quali la domanda resta all'incirca stabile e costante nel tempo in ogni situazione (es. aziende alimentari, beni di largo consumo, titoli della grande distribuzione, servizi di pubblica utilità ecc.);
b) fanno parte di principali indici di borsa dei cosiddetti "paesi sviluppati" (no emerging market) e hanno una elevata capitalizzazione (no small cap)
2) comprate solo se il prezzo dell'azione è inferiore a quello che deriva dall'applicazione della seguente formula:
P < U/r * c
dove:
P = prezzo corrente dell'azione;
U = earnings x share = utili per azione (U/P) (è il reciproco del P/E ed esprime una misura della reddittività dell'azienda). E' un dato rinvenibile gratuitamente, in modo semplice e veloce, attraverso le migliori banche on-line (IWbank, Fineco, Directa).
r = è il rendimento effettivo netto (attenzione a non utilizzare il rendimento cedolare perchè la differenza non è da poco!) del titolo di stato con scadenza a 10 anni del paese dell'azienda da sottoporre a verifica (quindi azione italiana: rendimento BTP decennale, azione statunitense: rendimento del Treasury decennale e via dicendo). Va espresso in forma decimale: quindi il 4% corrisponde a 0,04.
c = è un coefficiente che bisogna calcolare. Il punto è che noi investiamo in azioni solo se il loro rendimento supera quello di un titolo di stato di un certo "quid" per compensare il maggior rischio. Di quanto deve superarlo? Io direi, come minimo di un punto percentuale.
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RispondiEliminaVediamo adesso come applicare la formula nella pratica con un esempio. Desidero analizzare il titolo Coca-Cola (KO). Il prezzo attuale P per l'acquisto di un'azione è, al momento in cui scrivo, pari a 70,46 $. Il rendimento effettivo netto del treasury decennale è attualmente pari al 4,255% (su tradingview impostare il simbolo US10Y e leggere il valore), quindi r = 0,04255. L'EPS di Coca-Cola è pari a 2,4609 $ (su Fineco ho digitato il simbolo del titolo KO, poi ho cliccato sul link "Indicatori" della pagina che si apre e, infine, ho letto il valore "EPS d'esercizio" sotto "Dati per azione (USD): è il primo valore).
Abbiamo detto che desideriamo che il rendimento dell'azione sia dell'1% maggiore al rendimento del treasury decennale, quindi almeno il 5,255%.
Adesso abbiamo tutti gli elementi per calcolare il valore del coefficiente c
5,255 - 4,255 = 1
1/4,255*100 = 23,50
Possiamo quindi dire che vogliamo ottenere un rendimento del 23,50% superiore a quello offerto da un treasury decennale per assumerci il rischio di investire in azioni di una certa società.
il coefficiente c è uguale a 1/1,2350 = 0,81
Ricapitolando:
U (EPS) = 2,4609
r = 0,04255
c = 0,81
Applicando la formula U/r * c
2,4609/0,04255 * 0,81 = 46,85 $
troviamo che il titolo KO (prezzo attuale P = 70,46 $) non rispetta i parametri di selezione e va quindi scartato poichè quota a premio ((70,49 - 46,85)/46,85) del 50,46% rispetto al prezzo massimo che abbiamo calcolato.
Volevo soffermarmi un attimo sul calcolo del coefficiente c.
Abbiamo detto che vogliamo ottenere un rendimento superiore del 23,50% a quello offerto da un treasury decennale: occorre quindi che sia verificata questa condizione
U/P > 1,2350 * r
Risolvendo la disequazione troviamo il valore di c di 0,81. Per semplificarvi le cose, una volta che avete ottenuto la percentuale di rendimento aggiuntivo al titolo di stato, per trovare c è sufficiente effettuare il seguente calcolo 1/1,2350 se il rendimento aggiuntivo è del 23,50%; 1/1,25 se fosse invece del 25% e via dicendo.
Il mio consiglio è quello di preparavi una watchlist di almeno 50 - 100 titoli papabili per l'acquisto che rispettino il punto 1), per poi applicare la formuletta ad ognuno di essi, scartando tutti quelli che quotano a premio e tenendo buoni per l'investimento solo quelli che quotano a sconto.
Quanti titoli acquistare tra quelli che quotano a sconto? Non troppo pochi (mancanza di diversificazione) ma neppure troppi (altrimenti tanto vale acquistare un ETF): direi che un numero tra 10 e 20 è l'ideale. Dividete il totale del capitale da investire in maniera equa tra i titoli. Quando effettuare il calcolo? Una volta all'anno, sentitevi liberi di decidere il giorno che preferite. Se decido di ripartire il capitale tra 10 titoli, ma ne trovo 20 che soddisfano i requisiti come mi comporto? Faccio una classifica in base allo sconto della quotazione rispetto al prezzo massimo che abbiamo calcolato e acquisto i primi 10 maggiormente a sconto. E se ne trovo solo 5? Acquisto i 5 e attendo tempi migliori per acquistare i 5 mancanti. E se non voglio attendere per investire tutto il capitale? Compro i 5 col 50% del capitale e col restante 50% acquisto un titolo di stato italiano (no ETF) con scadenza breve (mai superiore ai 5 anni per non essere troppo esposto alle variazioni dei tassi), oppure un titolo di stato breve indicizzato all'inflazione, o entrambi equipesati. Consiglio anche di non acquistare azioni tutte dello stesso settore. Un settore non dovrebbe mai pesare più del 20 - 25% del totale.
Problema: il criterio sopraesposto è statico e non tiene conto del fatto che il prezzo attuale di un'azione, seppur depresso, potrebbe ancora scendere.
Consiglio di essere flessibili nell'applicazione delle regole. Prima di acquistare accertatevi che il prezzo dell'azione abbia smesso di scendere. Personalmente utilizzo una Doppia EMA settata a 50 periodi su grafico giornaliero e, se il titolo sta ancora scendendo, attendo che i valori della Doppia EMA smettano di scendere e incomincino a salire prima di investire.
Ciao Fabio, una volta ancora complimenti per i modelli proposti. Tutti molti interessanti e occasione di riflessione.Ti volevo chiedere se, come benchmark di paragone, fosse utile considerare anche il Nasdaq100 oltre all'S&P500. A proposito di aziende acquistabili ad un "giusto" prezzo, rispetto ai nostri obiettivi di ritorno sul capitale investito e tenuto conto del maggior rischio corso nell'azionaro, in generale confermo che per le aziende già note al grande pubblico, sia nel caso value che growth, è difficile trovarne a sconto. Nei periodi di buon andamento dei mercati, creo delle "wish list" pronte all'uso, a cui ricorrere nei periodi di turbolenza o di vera e propria recessione. E' l'unico momento in cui riuscirò a comprare realtà vincenti come Coca Cola, e pure Mc Donald's, Microsoft, TSMC, Nestlè, Roche, Lindt. E altre ancora che in modo figurato definisco il "banco", cioè quelle imprese che gestiscono i mercati finanziari o realizzano indici/rating, e a loro volta sono quotate, e hanno multipli elevati. In queste liste dei desideri figurano anche aziende che appartengono al settore postale, soprattutto se hanno esteso l'operatività ai servizi finanziari. Questo mercato beneficia di fortissima fidelizzazione, a mio parere un vero e proprio divario competitivo. Casi interessanti, in questo settore, oltre a Poste Italiane, sono Postal Savings Bank of China e Japan Post.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il "plus" da ricercare rispetto al rendimento dei corrispondenti titoli di stato a 10 anni, guarderei gli indici di borsa a cui i titoli presi in esame fanno riferimento. Quello che mi sprona a fare ricerche, studi, analisi è cercare di battere, attraverso lo stock picking, proprio i principali indici usati come benchmark. Per fare peggio o uguale a loro, vado sugli ETF e faccio prima. Un caro saluto a tutti. Moris
Ciao Moris, il Nasdaq100 è un ottimo benchmark per il secondo criterio di scelta.
EliminaCriterio Momentum
Questo metodo è più adatto per gli investitori per i quali la crescita del portafoglio è la cosa più importante. Al contrario del precedente funziona bene per azioni cicliche che si trovano principalmente nei settori della tecnologia, comunicazioni, manifattura e finanza (azioni growth). E' più semplice del criterio precedente, in quanto considera unicamente il prezzo. Sfrutta il trend del mercato in cui il titolo è quotato e permette quindi di allearsi con il movimento dominante, invece di agire contro di esso. Un ottimo indice da cui pescare azioni per questo metodo è proprio il Nasdaq100 (composto da 100 titoli).
Ma come funziona concretamente la strategia momentum? Per scoprirlo è necessario familiarizzare con il concetto di "forza relativa". La forza relativa esprime l'andamento relativo del prezzo di un'azione in rapporto a quello del mercato in cui la stessa è quotata. Ciò significa che una forza relativa crescente implica che il titolo sta facendo meglio del mercato, mentre una forza relativa decrescente significa che il titolo sta andando peggio del mercato. Prima di vedere come utilizzare la forza relativa è però necessario dire che questo indicatore va valutato congiuntamente con il trend del mercato in cui l'azione che si studia è quotata. Se si scegliesse un'azione basandosi unicamente sulla forza relativa, senza considerare un ipotetico trend negativo, si correrebbe il rischio di scegliere sì un titolo che batte il mercato, ma che comunque perde valore, anche se in misura minore rispetto al mercato stesso. Ecco i passaggi da seguire:
1) accertarsi che il trend dell'indice Nasdaq100 sia positivo (per esempio quando l'indice è sopra alla sua SMA a 200 gg);
2) se il trend del Nasdaq100 è negativo stare in contanti;
3) se il trend del Nasdaq100 è positivo impostare su tradingview il simbolo del settore che ci interessa su grafico settimanale (es. XLK per il settore tecnologico, XLC per le comunicazioni, XLF per il settore finanziario ecc.) e, come indicatore, selezionare "Relative Strenght (Mansfield RS)". Come input dell'indicatore selezionare NDX (Nasdaq100). Quello che vogliamo vedere è una linea dell'indicatore inclinata verso l'alto, nel qual caso possiamo dire che quel settore ha una forza relativa superiore a quella del Nasdaq100. Effettuare l'operazione per tutti i settori che ci interessano;
4) a questo punto siamo a conoscenza di quali siano i settori che stanno facendo meglio del mercato. Per la ricerca dei titoli ci concentremo quindi solo su questi settori, tralasciando gli altri;
5) a questo punto si ripete il passaggio 3), impostando però sul grafico settimanale il ticker del titolo (del settore sovraferformante), confrontato, questa volta, col ticker del settore di appartenenza come input. Come prima ci concentriamo esclusivamente su quei titoli con forza relativa superiore a quella del settore di appartenenza;
CONTINUA
CONTINUAZIONE
Elimina6) tra tutti i titoli che hanno superato i passaggi precedenti si scelgono, per esempio, i primi 10 equipesandoli;
7) si ripete il tutto ogni ultimo giorno del mese di borsa aperta, e si sostituiscono i titoli che non sono più tra i primi 10 con i nuovi.
Come scegliere i primi 10 titoli tra tutti i papabili? Per ciascuno di essi impostare il grafico giornaliero su tradingview con l'indicatore "Exponential Regression Slope with R-squared 90" e leggere il valore: scegliere i primi 10 col valore più alto. Senza scendere troppo nei particolari tecnici, questo indicatore è, a mio avviso, molto migliore del classico ROC, perchè tiene conto di quella che io chiamo "persistenza" del trend. In sostanza vogliamo titoli che stanno crescendo più dell'indice, più del settore, ma con un trend pulito, senza troppi alti e bassi.
Come per il criterio value, consiglio di essere flessibili nell'applicazione del metodo. Per esempio, in periodi di volatilità più elevata, è preferibile accorciare il periodo della forza relativa da 52 settimane (1 anno) a 26 settimane (6 mesi) o, addirittura a 13 settimane (3 mesi). E' meglio accorciare anche il periodo di formazione del portafoglio, da una volta al mese a una volta alla settimana. In periodo tranquilli, per diminuire i costi, può essere invece preferibile vendere i titoli in portafoglio solo quando escono dai primi 20 anzichè dai primi 10. In ogni caso, quando il Nasdaq100 scende sotto la sua EMA a 10 giorni, è preferibile evitare di aggiungere nuove posizioni.
Abbiamo raggiunto il target del doppio massimo su BTC. Ora bisogna vedere se riinizia a salire oppure sprofonda fino a 60k
RispondiEliminaCiao Ivano, per quanto possa capirne io di analisi tecnica, vedo un 1° livello di supporto verso i 55k e poi una seconda linea verso i 50k. Un caro saluto. Moris
EliminaDal punto di vista tecnico si direbbe che il livello di supporto della fase neutrale sembra aver ceduto in modo stabile, invalidando il pattern dei precedenti cicli quadriennali secondo i quali avrebbe dovuto mantenere il supporto e ripartire al rialzo.
EliminaA questo punto siamo in un terreno inesplorato e mi chiedo come abbiamo potuto arrivarci, visto che non ci sono ragioni, sia statistiche che di economia fondamentale (soprattutto la questione della liquidità), per cui questo ciclo non dovrebbe comportarsi come i precedenti.
Il mio timore è che questo deragliamento sia dovuto a una manipolazione del mercato fatta per ragioni politiche.
Pilotare al ribasso il mercato azionario per costringere la FED ad abbassare i tassi, come si diceva in quel video postato da Gabriele. E' una possibilità.
EliminaQuello che continuo a non capire è l'apprezzamento dell'euro sul dollaro che stiamo vedendo in questa fase. Superare il patto di stabilità per l'UE si tradurrà principalmente in acquisto di armi made in USA, dunque in direzione di un riequilibrio di bilancia commerciale tra noi e loro. Perché mai è salito in quel modo? Dopo aver devastato l'economia continentale a suon di austerità e green ora vogliono tentare una riconversione ad industria bellica, ma ci vorranno anni.
Cosa ci vedano i mercati di così promettente in questa situazione davvero non lo capisco
Andrea guarda il post di lunedi 3sul dollaro e vedrai dove è andato a sbattere il cambio sul grafico
EliminaFin qui direi da manuale
EliminaS&P 500 e incrocio mma a 200g....una interessante lettura: https://www.freefinance.biz/articoli/sp-500-sotto-media-mobile-200-giorni-analisi/
RispondiEliminaSono d'accordo. Correzioni del mercato come questa non sono il momento di farsi prendere dal panico, ma il momento di prepararsi, perchè la storia ha più volte dimostrato che queste flessioni spesso creano alcune delle migliori opportunità di acquisto. Grazie al mio indicatore RISK ON/RISK OFF sono uscito per tempo dal mercato azionario e mi trovo, al momento, carico di liquidità. In questi periodi di turbolenza sono solito usare un sistema che mi ha dato buoni risultati in passato: creare una watchlist di azioni di alta qualità (forte crescita di fatturato e utili, bilanci sani, livelli di debito ragionevolmente bassi, forti flussi di cassa in aumento, vantaggi competitivi importanti, elevati ritorni sul capitale impiegato (ROCE) e sul capitale investito (ROIC) e un forte trend storico di crescita del prezzo) da tenere d'occhio, che vengono scambiate a livelli interessanti dopo aver subito cali nelle ultime settimane. Una volta creata la lista mi concentro principalmente su quei titoli in più forte ipervenduto (RSI sotto a 30, Stocastico sotto a 20) e li tengo monitorati.
EliminaLe cose iniziano a farsi interessanti quando la fase di correzione del mercato si esaurisce e si inverte, perchè di solito questi titoli tendono a rimbalzare meglio del mercato generale. Ecco i ticker di 30 aziende americane che rispettano i parametri di scelta e che al momento sto tenendo monitorate (CORT, CPRX, NVDA, LOPE, FTDR, AAPL, WSM, CTAS, ADP, MSI, V, ANET, MCO, SMLR, DBX, MSCI, KLAC, ADSK, IT, LOGI, BKE, QCOM, ADBE, LRCX, DECK, CDNS, IDXX, AMAT, QYLS, MANH). Mi raccomando, non correte subito a comprarle perchè, al momento, non ci sono ancora chiari segnali di inversione. Bisogna prima aspettare che la sequenza di massimi e minimi decrescenti si arresti, il volume con cui si verifica il declino si esaurisca e si inizino a notare i primi segnali di interesse da parte degli acquirenti, solitamente a potenziali livelli di supporto. Si compra solo se, e quando, si verifica una configurazione tecnica favorevole che possa segnalare potenziali rialzi come minimi più alti, aumento dei volumi combinati con breakout sopra le medie mobili o le aree di resistenza chiave ecc.
Questa tecnica è vincente sia per chi adotta una strategia a breve termine, perchè consente di individuare chiari livelli di stop loss con un buon rapporto rischio/rendimento, sia per gli investitori a lungo termine più orientati ai fondamentali, perchè permette di acquistare aziende di qualità a prezzi decisamente interessanti.